Richfield Travel & Cruises

Passeggiare a naso all’insù in mezzo alla 5th Avenue di New York!

Dopo un bellissimo giro negli Stati Uniti nell’estate 2011, ci trovammo “in una selva oscura” … ma no! ci trovammo nel Massachussets e da qualche giorno si sentiva parlare in modo sempre più frequente e pressante di Irene, l’ultima “uragana” che da un po’ vagolava nel suo andare per mari in modo assai scomposto – in realtà era oramai chiaro che era sempre più vicina alle coste centrali degli Stati Uniti e che puntava nientepopodimeno che … a New York! Toh, la nostra stessa meta di fine viaggio… Bah, per il momento il tempo è decisamente gradevole cieli azzurri con pennellate di nuvole bianche e venticello … trascorriamo così una splendida giornata per mare visitando le due famose isole di Nantuckett e Martha’s Vineyard, dove avevo fatto preparare come sorpresa una cena all’aperto a base di aragostine e torniamo in albergo – già iniziava a piovere pesantemente, tanto che la visibilità era quasi zero e … finiamo per perderci! Per fortuna con qualche aiutino da parte dei pochi locali incrociati per strada (erano oramai le 22.00 passate …) riusciamo ad arrivare alla meta.

Qui, le notizie sono effettivamente tragiche: Irene è praticamente in dirittura di arrivo, questa pioggiona è un po’ il suo biglietto da visita e per domani, giorno in cui noi dovremmo in auto proseguire per New York, sempre lungo la bella costa, è previsto tempo orribile e soprattutto – impossibilità di “entrare” in città con qualsiasi mezzo (auto, treno, aereo …) se non entro le ore 12.00! Oh, porca miseria! Bel problema … non ce la faremo mai, sono circa 400 km e noi siamo tutte “tenere fanciulle” (per modo di dire!), per di più la nostra “autista”, una cliente che si era gentilmente prestata, entra in panico … Metto tutte a sedere e mi attacco al telefono e contemporaneamente al computer!

L’agenzia di New York non è tranquillizzante per niente, anzi … ma al tempo stesso non sa cosa consigliare, visto che anche la costa dove ci troviamo non è così “sicura”; per fortuna con la cartina sotto il naso penso – forse se riuscissimo a prendere un treno veloce che ci faccia arrivare a New York entro l’ora della chiusura … potremmo quanto meno rifugiarci … al 20° piano, minimo! di un grattacielo come sono praticamente tutti gli alberghi di New York ed essere un po’ più sicure …

Mi collego quindi con il sito dell’Amtrak, la ferrovia americana e trovo gli ultimi 6 posti 6 (e noi siamo proprio in 6!) su un treno pendolari che alle 09.45 parte da New Haven (a circa 270 km da dove ci troviamo) per arrivare alla Penn Station di New York alle 11.57 … dopo di questo … tutti cancellati! Compro! Ed il mattino successivo alle 05.30 ci mettiamo in macchina, sotto una pioggia sempre battente e su una strada deserta raggiungiamo la stazione, molliamo letteralmente la macchina al primo che troviamo per strada! no, non proprio, ma l’ufficio giusto è ancora chiuso, lasciamo il tutto ad un personaggio che potrebbe essere dell’Avis, ma non possiamo permetterci di perdere il famoso “last train to … New York” – e ce la facciamo.

Il tempo è sempre peggio, il treno è pienissimo e salta anche qualche stazione, forse per non perdere troppo tempo e arrivare entro l’ora X in città – e così è: alle 11.57 spaccate entriamo alla Penn Station! Il nostro albergo non sarebbe lontanissimo, ma sta naturalmente diluviando … riusciamo a caricarci su due taxi e … Hotel Hilton Fashion District a noi! Certo che non c’è in giro quasi nessuno … ed anche i tassisti ci scaricano all’entrata e se ne vanno rapidamente; facciamo la registrazione per le camere e ci sistemiamo – la reception è piena di gente che cincischia, pare che l’input sia “nessuno si muova”! Il mio gruppetto è un po’ più tranquillo e quindi dico, ok si vada a pranzo! Mamma mia, che atmosfera da day after!!! Non c‘è in giro realmente nessuno, i negozi sono tutti sbarrati, molti con sacchi di sabbia piazzati fuori dalla porta, molti con le strisciate di grosso scotch a X sulle vetrine per resistere meglio all’impatto dell’acqua … aiuto! Ma che cosa si aspetta?? Troviamo aperto una specie di fast-food e mangiamo un boccone, poi passeggiamo un po’ … in vie sempre più deserte: la cosa che colpisce di più è la mancanza di macchine per strada e soprattutto di quei famosissimi taxi gialli che in tutte le foto della Grande Mela sono ovunque! In coda ai semafori, che sfrecciano in tutti i sensi di marcia e che dominano lo scenario – non se ne vede uno … Finiamo quindi sulla famosa 5th Avenue, bellissima, larga, elegante e … deserta! Per cui ideale per una passeggiata, nel momento di grazia in cui ha pure smesso di piovere e quindi ce la godiamo … facendo noi i taxi! Che sensazione …

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