Coober Pedy

Si prosegue verso Sud e la nostra TOYOTA ora si trova di fronte a quello per la quale è stata costruita. Il TREK fuori da ogni strada asfaltata e da ogni segno di anima vivente (compresi gli animali che ben si guardano dal frequentare aree dove l’acqua non è’ presente nemmeno nei disegni degli aborigeni). Decidiamo di percorrere almeno 200km l’Oodnadatta Trek con l’obiettivo di raggiungere un pub posizionato nel nulla. Non potevamo sbagliare: un percorso in terra battuta ed un incrocio in 200km. Destra o sinistra?. Sbagliare significava ritornare a Darwin. Concentratissimi abbiamo scelto correttamente la destra e ne siamo usciti nel tardo pomeriggio dopo ore di polvere rossa per entrare in un’altra dimensione. Il mondo degli opali con la “cittadina” underground di Coober Pedy.

Qui la vita avviene sottoterra. L’hotel, il ristorante, ovviamente la miniera, i negozi. Chiaramente per evitare i 50 gradi di giorno e le notti fredde più che mai. L’attività principale di questa zona è quella di fare buchi nel suolo. Quindi ci attrezziamo e dopo aver richiesto una licenza che viene facilmente rilasciata diventiamo “Minatori per caso” e scaviamo, scaviamo per ore in un terreno che ormai definire gruviera è puro eufemismo ed i risultati non si sono fatti attendere: abbiamo acquistato dal primo negozio di pietre preziose dei begli opali ed al ritorno a Milano abbiamo fatto un gran bel figurone!